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Ricevo nel mio studio a La Spezia

Come affrontare e superare i Sensi di Colpa

Jacopo Buratta • nov 18, 2020

Impariamo a capire i nostri sensi di colpa e liberiamoci di quelli che non ci servono

Poche cose hanno il potere di condizionarci come i Sensi di Colpa. Azioni compiute anni prima, frasi che non avremmo mai voluto dire o atteggiamenti che non avremmo mai voluto assumere ci perseguitano come fantasmi, influenzando le nostre scelte e riempiendo la nostra esistenza di dubbi e insicurezze che ci impediscono di vivere appieno. Il senso di colpa ci intrappola nel passato e ci impedisce di guardare avanti, portandoci spesso a ripetere gli stessi errori da cui vorremmo fuggire

Eppure la capacità di sentirsi in colpa ha una sua funzione, e insieme a tutte le sensazioni e le emozioni che siamo in grado di provare ci serve e ci può essere utile. 


Il Senso di Colpa non è definibile come una vera e propria emozione, ma è piuttosto un insieme di emozioni spiacevoli come l’angoscia, la tristezza, lo sconforto e l’inquietudine; esso ci avverte di un disagio per aver commesso qualcosa che secondo noi non andava fatto, o all'opposto per non aver fatto qualcosa che dovevamo fare. Il senso di colpa ha origine nella relazione con l’altro, e ci può fornire una forte motivazione a scusarci, correggere gli errori e comportarci in maniera responsabile. Da questo punto di vista è facile comprenderne l'utilità.

A volte però il senso di colpa diventa un ostacolo, e invece di aiutarci a cambiare e a mutare i nostri atteggiamenti ci blocca. Questo ad esempio accade quando sopravvalutiamo le nostre colpe, e rischiamo quindi di non considerarci capaci di porre rimedio ai nostri errori e alle nostre mancanze. Oppure il senso di colpa può avere a che fare con situazioni legate al passato da noi non più migliorabili o modificabili. Il senso di colpa può diventare allora un elemento patologico, che ci inchioda al passato e non ci permette di progredire; un insieme di sensazioni profondamente dolorose che non sappiamo come affrontare e di cui non possiamo liberarci. Come fare in questi casi?


Io di solito, quando affronto l’argomento con i miei pazienti, li invito a riflettere attentamente sulla natura del loro senso di colpa: il senso di colpa, quando è sano, è un insieme di emozioni sgradevoli che ci aiuta a migliorare, sia come persone che nel rapporto con gli altri. In questi casi uno non sente semplicemente di esser colpevole, ma sa di esser colpevole; sa qual è l'errore, sa come avrebbe dovuto comportarsi e sa cosa deve fare per rimediare. Quando però il senso di colpa è patologico, non solo non ci permette di migliorare, ma ci inchioda alle nostre (supposte) colpe. Come accade quando è “sano”, anche nel senso di colpa patologico non sperimentiamo una singola sensazione, ma un nodo doloroso di emozioni che è difficile da sciogliere; invece di sentire un forte impulso ad agire, però, avvertiamo un senso di straniamento e ci sentiamo oppressi da un peso insostenibile, che ci rende ciechi e incapaci di guardare dentro di noi. Il senso di colpa diventa allora una sorta di maschera, che cela ai nostri occhi la vera natura della nostra sofferenza. Possiamo dire che quando è patologico il senso di colpa in realtà non esiste: si tratta di un trucco, un inganno, che non ci permette di conoscere a fondo le nostre emozioni e sensazioni. 

Se però proviamo a guardare oltre l’inganno e riusciamo ad avere piena consapevolezza del nostro mondo emotivo, prendendo visione di quelle emozioni difficili e complesse che a volte ci possono sfuggire, allora possiamo mettere i sensi di colpa da parte, e acquistiamo una visione diversa su di noi, più onesta e più aderente alla realtà; e da questo possiamo ripartire, senza pesi inutili sulla coscienza, ma capaci di agire realmente per migliorare come persone, figli, genitori e amanti.


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