La tristezza è una delle emozioni che cerchiamo maggiormente di evitare…lo facciamo fin dalla giovane età, e manteniamo questa tendenza anche da adulti. Agiamo così per due motivi in particolare: anzitutto perché esser tristi comporta sensazioni particolarmente sgradevoli; e poi perchè la tristezza è un’emozione di cui spesso non comprendiamo l'utilità
Eppure per capire quanto può esser importante per noi questa emozione basterebbe osservare cosa accade ad un bambino quando esprime la sua tristezza, e la facilità con cui un adulto è pronto a venire in suo soccorso per consolarlo e accertarsi dei motivi del suo stato d’animo
Tutte le emozioni servono e hanno la loro utilità, e la tristezza non è da meno. Però è importante distinguerla dalla depressione, visto che spesso rischiano di essere confuse.
Per quanto possano somigliare nel loro manifestarsi, la tristezza rispetto alla depressione dura di meno, ha un carattere transitorio e al massimo nel giro di un paio di settimane si esaurisce. La tristezza è una parte naturale della vita e di solito è collegata a determinate esperienze di dolore o perdita, o anche a un momento significativo di connessione o gioia che ci fa apprezzare la nostra vita. La depressione, d'altra parte, può insorgere senza una chiara spiegazione, o può derivare da una reazione malsana e non adattativa a un evento doloroso. Quando siamo in uno stato depresso, spesso ci sentiamo insensibili o distaccati dalle nostre emozioni. Possiamo avere sentimenti di vergogna, sensi di colpa o provare odio per noi stessi, sensazioni che possono interferire con un comportamento utile e costruttivo, portandoci ad avere una mancanza di energia e vitalità. La tristezza, invece, è un'emozione viva, che può servire a ricordarci ciò che conta per noi, ciò che dà senso alla nostra vita. Non a caso una ricerca pubblicata pochi anni fa ha evidenziato come la tristezza sia l’emozione che dura di più; perché similmente a quanto accade con la gioia, e diversamente rispetto ad emozioni quali la rabbia il disgusto o la paura, la tristezza è direttamente legata ad eventi che assumono per noi una maggior importanza
Quali sono quindi i benefici della tristezza? Innanzitutto, come evidenziato prima con l’esempio dei bambini, è un’emozione con un gran valore sociale, in quanto ci permette di comunicare agli altri i nostri bisogni. Poi aumenta la nostra empatia, e quindi la nostra capacità di comprendere sia le emozioni nostre che quelle delle persone che abbiamo a fianco. Inoltre ci induce ad essere pazienti e riflessivi.
La tristezza nasce da una mancanza, dalla perdita di qualcosa di cui sentiamo bisogno, e così facendo ci mette sulla giusta strada rispetto al soddisfacimento delle nostre esigenze e nel colmare le nostre lacune; ci ricorda cosa ci fa star bene o cosa ci ha fatto male, e rappresenta un forte impulso a ripartire, stimolando importanti riflessioni e aiutandoci a ricercare il supporto delle persone di cui abbiamo maggiormente bisogno