Quella nella foto è mia nonna Elsa, il prossimo aprile compirà 102 anni.
Alla sua veneranda età Elsa mantiene una discreta salute, un buon appetito, un invidiabile lucidità, e non sembra per niente stanca della vita. Mi sono a lungo chiesto quale fosse il suo segreto.. quando un paio di anni fa sono entrato a conoscenza di uno studio, iniziato quasi novant’anni fa e che dura tutt’ora…
Nel 1938 l’università di Harvard avvia uno studio, “the Harvard study of adult development”, per il quale seleziona due campioni di persone: un gruppo di studenti dell’università di Harvard, e un gruppo di giovani scelti nel quartiere più povero di Boston. Entrambi i gruppi di giovani vengono sottoposti a visite mediche, interviste, test psicologici, questionari; la loro vita viene seguita passo passo, anno dopo anno, analizzando le cartelle mediche, valutando stati di salute e benessere mentale. E dopo pochi decenni cominciano ad essere seguite le vite dei loro figli. Vengono così raccolti i dati di 724 uomini, nel gruppo iniziale, ai quali si aggiungeranno successivamente i dati dei loro 2000 figli. Sono migliaia di pagine di informazioni….e tutte queste informazioni cosa ci dicono, cosa ci raccontano le vite di tutte queste persone?
I risultati degli studi sono straordinari, ed evidenziano delle verità estremamente semplici. Le persone più felici hanno meno problemi di salute e vivono più a lungo. E quello che rende le persone felici è soprattutto la qualità delle loro relazioni. Tutto qua. Non è il successo, non sono i soldi. Le persone che nello studio erano più soddisfatte delle loro relazioni all’età di cinquant’anni, risultavano poi essere quelle maggiormente in salute a ottanta.
Una buona vita è costruita su buone relazioni: relazioni sentimentali, rapporti familiari, amicizie..più queste relazioni funzionano, meglio stiamo. Questo ci da gioia, questo ci da salute. E non conta la quantità degli amici, non conta se sei o meno in una relazione stabile, conta la qualità dei rapporti.
E penso che questo sia una lezione eccezionale. In una società come la nostra, sempre più divisiva ed egoistica, così proiettata sull’individualismo e sull’esaltazione del singolo, uno studio iniziato ottantasei anni fa ci insegna l’importanza della famiglia, dell’amicizia, degli affetti...e ci spiega chiaramente un dato che negli ultimi anni è sempre più evidente: la solitudine uccide. Chi si sente solo infatti è meno felice, ha più problemi di salute e vive meno a lungo
Ecco quindi il segreto di mia nonna: apprezzata da tutti, capace di costruire nel tempo importanti rapporti di amicizia, di andare sempre d'accordo con tutti i parenti e i familiari, sempre entusiasta della vita.
Tenetevi stretti quindi gli affetti, i genitori, i figli, i fratelli e le sorelle, e curate le vostre amicizie. Conflitti, tensioni e litigi continui fanno male alla salute quanto essere soli. Ma vivere circondati da buone relazioni ci protegge, e ci fa vivere più a lungo. Forse tanto quanto Elsa